Giustizia islamica

Notizia vecchia (inizio ottobre), ma succosa. Tale Mazen Abdul-Jawad, cittadino dell’Arabia Saudita, si è beccato 5 anni di prigione e 1000 (mille) frustate per aver parlato alla televisione satellitare LBC (libanese) di sesso. Intervistato, ha dichiarato di aver perso la verginità a 14 anni, di essere divorziato e padre di 4 figli. Ha mostrato in TV la sua casa, il bagno arredato di rosso, giocattoli porno e lubrificanti vari. Raggiunto da tre amici (che si sono beccati ciascuno 300 frustate) ha discusso di come pianificare la serata. Poi ha preso la decapottabile, ha guidato fino a un centro commerciale e via telefonino si è datto all’acchiappo. Riuscito. Più di duecento onorati cittadini si sono sentiti offesi dal “Casanova” arabo e lo hanno denunciato all’Autorità. Che non si è fatta pregare, ha aperto il giudizio, chiuso i due uffici della TV libanese in Arabia Saudita e sentenziato. Come detto, 5 anni e 1000 frustate.

Il suo avvocato ha dichiarato di voler presentare appello. Il mio dubbio è: ammesso che venga accolto, ma dopo le 1000 frustate, in caso di proscioglimento che fanno? Gli riattaccano i brandelli di pelle staccatisi durante l’applicazione della pena e gli fanno una plastica?